Genesi del progetto

Il progetto Italia dalle molte culture (IMC) è connotato da una forte impronta di ricerca ed è finalizzato alla realizzazione di uno spazio-laboratorio che abbia come focus specifico il tema delle migrazioni e, come pratica di azione, la collaborazione con i migranti.

Il progetto prevede anche di sperimentare, come azioni di salvaguardia e di comprensione dei processi patrimoniali, il coinvolgimento di migranti e delle numerose realtà associative.

Italia dalle molte culture è un progetto dell’ICPI (https://icpi.cultura.gov.it/italia-dalle-molte-culture/), inizialmente avviato da Emilia de Simoni (Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia), poi coordinato da Rosa Anna di Lella (ICPI), in collaborazione con Massimo Cutrupi e Roberto Galasso. Ad oggi, il coordinamento scientifico è affidato ai funzionari dell’Istituto: Stefania Baldinotti, Fabio Fichera, Cinzia Marchesini e a Daniele Parbuono, direttore della Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia (SSBDEA), convenzionata con le Università della Basilicata, di Firenze, di Siena e di Torino (http://www.ssbdea.unipg.it/). Sono parte del Comitato scientifico i funzionari Paola Bertoncini, Francesco Paolo Quaranta, Omerita Ranalli e Claudio Rizzoni.

Roma, Torpignattara. Foto Massimo Cutrupi

Questa scelta si muove nella direzione di sviluppare pratiche di rappresentazione culturale e valorizzazione dei patrimoni in una prospettiva plurale che favorisca una nuova cittadinanza attiva, dove il campo patrimoniale diventa terreno per sperimentare forme nuove di vita in cui il benessere dei più è la priorità.

Roma, Torpignattara 2019. Foto Massimo Cutrupi

Roma, Torpignattara 2019. Foto Massimo Cutrupi

Il punto di partenza della ricerca sono le relazioni tra le persone e lo spazio, pubblico e privato, con un’attenzione particolare ai processi di rilettura e domesticazione dei luoghi da parte di cittadini e cittadine di recente migrazione, al fine di indagare e fare emergere forme di costruzione della socialità all’interno del tessuto territoriale del contesto nazionale. Il tema permette quindi di documentare e interpretare il modo in cui gli attori sociali interagiscono con uno spazio, spesso risignificato.

Pontinia (LT) 2019. Foto Roberto Galasso

Abbiamo attraversato e documentato strade, piazze, negozi, luoghi di culto e luoghi di lavoro facendoci raccontare, da chi li abita, come questi diventino spazi densi di significato e punti di riferimento temporanei o permanenti.

Alle persone incontrate abbiamo chiesto di raccontare come esse stiano ridisegnando, nei contesti di migrazione e diaspora, le proprie mappe affettive e relazionali, e in che modo gli spazi dei paesi e delle città stiano diventando luoghi significativi nella loro vita quotidiana.