Le Capitanerie di Porto e la memoria storica
Il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, nell’ultimo decennio, ha riposto particolare impegno nel recupero delle tradizioni marittime del nostro Paese, arricchito da importanti ritrovamenti di reperti archeologici, operati dai nuclei subacquei della Guardia Costiera e di numerose navi mercantili italiane affondate durante la II Guerra Mondiale.
Il grave tributo di sangue offerto dalla Marina Mercantile al secondo conflitto mondiale è stato onorato dall’approfondimento su eventi bellici specifici, a ristoro di famiglie che ancora piangono i congiunti caduti nella guerra.
Su una di queste navi, il piroscafo “Santa Lucia”, di servizio da Gaeta alle isole Pontine, affondato il 24 luglio 1943 da aerosiluranti inglesi, aleggiavano leggende che la scoperta di documentazione archivistica ha ricollocato nella giusta dimensione, come la presenza, inverosimile, di Benito Mussolini a bordo.
La difficoltà di offrire una spiegazione plausibile all’accaduto, per la mancanza dei carteggi dell’epoca, ritrovati in archivio solo nel 2007, ha per anni tormentato i parenti dei deceduti. Il recupero dei documenti e la raccolta dei racconti dei sopravvissuti, patrimonio immateriale di indubbio valore, hanno consentito di dare loro una spiegazione chiara al tragico evento e offerto un luogo dove ricordare i propri caduti.