Patrimonio immateriale, il 30 aprile incontro sulle feste di primavera e i Maggi

Ricucire una trama, mettendo insieme i fili che si sono sparpagliati, è l’idea attorno alla quale gira il progetto sulle feste di primavera e i Maggi. Si tratta di eventi festivi limitati a piccole “comunità patrimoniali” che in diverse parti della penisola e d’Europa celebrano il ritorno della bella stagione e il rifiorire della natura con una serie di rituali legati agli alberi, con musica e canti. Musicisti, etnomusicologi, esperti delle discipline demo-antropologiche e del patrimonio immateriale e amministratori pubblici hanno così deciso d’incontrarsi, seppur virtualmente a causa delle limitazioni dovute al contenimento della pandemia, per provare a gettare le basi di questo nuovo progetto. L’incontro online è in programma proprio per il pomeriggio del prossimo 30 aprile alle ore 17, data nella quale la celebrazione si è sempre svolta e che per il secondo anno successivo segna una battuta di arresto, con una pericolosa dispersione del patrimonio immateriale.

La ricchezza festiva di tante comunità che realizzano anno dopo anno delle performance rituali che sono patrimoni culturali, fenomeni di coesione sociale e di espressione creativa, è oggi a grave rischio di scomparsa a causa della pandemia. Le molte trasformazioni delle feste, avvenute durante il COVID 19, mostrano l’attaccamento ad elementi del patrimonio immateriale verso il quale bisogna rivolgere lo sguardo con grande attenzione, anche per comprendere se al termine di questo periodo critico, si verificheranno eventuali trasformazioni delle feste”, dichiara Leandro Ventura, direttore dell’Istituto centrale per il Patrimonio Immateriale. Se ne parlerà partendo dall’Umbria, regione nella quale le tradizioni del maggio sono ancora molto vive e variegate: dalla festa dei Ceri di Gubbio al Calendimaggio di Assisi, dai Piantamaggi della Valnerina e della Valle Castoriana a quello di Castel Giorgio nell’Orvietano, dai canti rituali nelle campagne umbre fino al Cantamaggio cittadino di Terni.

“Vogliamo iniziare a riannodare i fili più vicini a noi – dicono gli organizzatori – per essere così in grado di tessere una trama più ampia, perché la festa del maggio ha un respiro europeo, con rituali simili dalla Bretagna al Sud Italia, passando per la Baviera e la Repubblica Ceca”. L’appuntamento diventa l’occasione per aprire un dialogo tra il mondo istituzionale, accademico, politico con le varie comunità responsabili della salvaguardia di questi patrimoni culturali. Sarà trasmesso online sui canali social del Comune di Terni e del centro Europe Direct che ne sono gli organizzatori, insieme all’associazione Tradizioni in Cammino. Alla tavola rotonda che sarà coordinata da Marco Baccarelli per Umbria Tradizioni in Cammino e dal Centro Europe Direct. Sono stati invitati a partecipare i rappresentanti dei maggi e feste umbre di Gubbio, Assisi, Terni, Castelgiorgio, Preci, Corone, Castelvecchio, Ancarano, San Pellegrino, Itieli. 

Ne discuteranno: il vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Terni Andrea Giuli. Ci saranno inoltre per il Ministero della cultura Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale; Cinzia Marchesini, funzionaria demoetnoantropologa della Direzione Generale archeologia belle arti e paesaggio; Gilda Giancipoli, architetta della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria; per la Regione Umbria l’assessore regionale alla cultura Paola Agabiti e Antonella Pinna, Dirigente del Servizio Valorizzazione risorse culturali, Musei, archivi e biblioteche; per l’Università degli Studi di Perugia Daniele Parbuono, Delegato per il settore Coordinamento Staff e Relazioni del Rettore, Direttore della Scuola di Specializzazione in beni demoetnoantropologici; Giancarlo Palombini, Etnomusicologo, docente della Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici.

Europe Direct Terni, che ha curato la realizzazione della tavola rotonda ha realizzato anche una prima piattaforma web www.maius.eu che si propone di raccogliere e documentare le principali feste del maggio in Europa, con particolare riferimento ai contenuti dell Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società.