Il museo

Tra le ricerche in corso c’è quella che si sta svolgendo dall’anno 2020 a Castelraimondo (MC), dove l’ICPI ha avviato uno specifico terreno di ricerca in collaborazione con la Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia (SSBDEA), convenzionata con le Università della Basilicata, di Firenze, di Siena e di Torino (http://www.ssbdea.unipg.it/) e con il Gruppo Folkloristico di Castelraimondo (MC) e la F.A.F.It.

In generale, sono stati finora indagati quei processi di risemantizzazione che, lavorando con i Gruppi folcloristici, potrebbero richiamare il concetto di “comunità patrimoniali”, come definito dall’art. 2 della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società̀ (CONSIGLIO D’EUROPA – CETS NO. 1999 FARO, 27.X.2005), anche conosciuta come Convenzione di Faro (http://musei.beniculturali.it/wp-content/uploads/2016/01/Convenzione-di-Faro.pdf):

Una comunità̀ patrimoniale è costituita da persone che attribuiscono valore a degli aspetti specifici del patrimonio culturale, che essi desiderano, nel quadro di un’azione pubblica, sostenere e trasmettere alle generazioni future.

A tal fine è stata sperimentata una forma di salvaguardia che passa attraverso la museografia. La riapertura, nel 2021, con il nome di “HABITUS”, del Museo Nazionale del Costume Folcloristico di Castelraimondo (MC) ne è un interessante esempio (Barbini 2009).

L’Istituto ha dedicato un fondo, derivante dal finanziamento per la valorizzazione delle rievocazioni storiche, allo studio e valorizzazione della collezione nata nel 2009. Infatti, per volontà dei gruppi folcloristici associati alla Federazione Associazioni Folkloriche italiane (F.A.F.It.) si è dato corso a una raccolta di costumi donati da gruppi dell’intero territorio italiano, da cui è nata una prima esposizione oggi allestita in “Habitus. Museo nazionale del Costume Folcloristico” di Castelraimondo (MC). Nel 2016 a seguito degli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia il museo è rimasto chiuso. Il Comune e l’Associazione Gruppo Folkloristico di Castelraimondo hanno salvato la collezione.

Il nuovo allestimento, inaugurato il 19 dicembre 2021, può essere considerato un intervento di  urgent  anthropology, finalizzato a valorizzare una collaborazione multidisciplinare e interistituzionale, avendo a disposizione una collezione di oggetti vivi perché ancora utilizzati dai gruppi (https://www.comune.castelraimondo.mc.it/).

Inaugurazione nuovo allestimento “Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico”

Inaugurazione nuovo allestimento “Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico” di Castelraimondo. 19 dicembre 2021. Foto Massimo Cutrupi - ICPI

Inaugurazione nuovo allestimento “Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico”

Inaugurazione nuovo allestimento “Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico” di Castelraimondo. 19 dicembre 2021. Foto Massimo Cutrupi - ICPI

Giornata di formazione presso “Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico”

Giornata di formazione presso “Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico” di Ca- stelraimondo. Marzo 2022. Foto Massimo Cutrupi - ICPI

Habitus è diventato così un campo aperto alla sperimentazione, uno spazio di prova, in cui i componenti del Gruppo Folkloristico di Castelraimondo hanno incontrato antropologi e specializzandi delle Scuole di specializzazione in Beni demoetnoantropologici delle Università degli Studi di Perugia e Sapienza – Università di Roma, ripensando insieme nuove e adeguate forme di allestimento per la collezione e l’efficacia stessa del museo.

Ci si è addentrati nelle categorie antropologiche di folclore, folclorismo, tradizione e repertori coreutici e musicali. La condivisione ha permesso di far emergere quegli aspetti intimi ed esplicativi propri dello stare insieme ed esplicitati attraverso la socialità delle trasferte, della condivisione del tempo e dello spazio e attraverso i momenti performativi della musica e della danza.

Il giorno dell’inaugurazione di Habitus ha segnato la fine dei lavori di progettazione e di allestimento degli spazi museali, ma non del percorso condiviso che ha portato a riaprire il museo nella sua nuova veste. Infatti, tutte le componenti dell’equipe continuano a collaborare fra loro, oltre che con le amministrazioni comunali e regionali, per arricchire e ampliare l’offerta culturale del museo (Gala, 2023:133).

Allestimento “Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico” di Castelraimondo (MC). Agosto 2024

“Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico” di Castelraimondo (MC). Agosto 2024 Foto Ciriaca Coretti

“Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico” di Castelraimondo (MC). Agosto 2024

Suonatore inaugurazione “Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico” di Castelrai- mondo (MC). 2021. Foto Massimo Cutrupi - ICPI

“Habitus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico” di Castelraimondo (MC). 2021. Foto Massimo Cutrupi - ICPI

Nel museo sono state inoltre inserite una serie di immagini provenienti dall’archivio dell’ex Museo di Arti e Tradizioni Popolari di Roma, oggi MUCIV – Museo delle Civiltà, che l’Istituto co-gestisce e che ci porta a immaginare una relazione ancora tutta da indagare tra costume storico e rappresentazione della regionalità.

Corteo dei costumi nazionali in occasione delle nozze Principe di Piemonte Umberto di Savoia e di Maria Josè del Belgio 1930 (Umbria). Archivio fotografico MUCIV e ICPI

Corteo dei costumi nazionali in occasione delle nozze Principe di Piemonte Umberto di Sa- voia e di Maria Josè del Belgio 1930 (Lazio). Archivio fotografico MUCIV- ICPI

Dal 2021 le attività sono proseguite con diverse azioni di educazione al patrimonio.

Nei mesi di marzo e aprile del 2022, grazie all’attivismo del Gruppo folkloristico di Castelraimondo e di altre associazioni presenti sul territorio, è stato organizzato un incontro di formazione per guide museali che ha permesso alle associazioni di approfondire quelle competenze utili alla quotidiana gestione dello spazio.

Nel mese di maggio 2022 si è tenuta a Castelraimondo, una “Installezione” a cura di Vincenzo Padiglione, che ha visto impegnati gli studenti e le studentesse della SSBDEA dell’Università degli Studi di Perugia, nell’ambito dell’insegnamento di Scenografia e allestimento. L’iniziativa ha portato all’allestimento di una mostra di bambole abbigliate con costumi folcloristici, con lo scopo di stimolare una riflessione critica sui temi della stereotipizzazione, dell’imbalsamazione delle identità, dell’esagerazione di culture, della perdita delle differenze e dell’infantilizzazione delle identità culturali. L’idea nasce da una collezione di circa 4000 “bambole souvenir” che lo stesso Padiglione ha raccolto negli anni al fine di richiamare l’attenzione sul tema delle identità etniche (cfr. Amato, Gala, Parbuono 2023: pp. 51-52).

Installezione. Vincenzo Padiglione per il corso di Scenografia e allestimento Scuola di specia- lizzazione in Beni dea dell’Università degli Studi di Perugia. “Habitus. Museo Nazionale del Costume Fol- cloristico” di Castelraimondo (MC). Maggio 2022. Foto Ferdinando Amato

Installezione. Vincenzo Padiglione per il corso di Scenografia e allestimento Scuola di specia- lizzazione in Beni dea dell’Università degli Studi di Perugia. Habitus. Museo Nazionale del Costume Fol- cloristico di Castelraimondo (MC). Maggio 2022. Foto Ferdinando Amato

Un’altra proposta già in cantiere riguarda le raffigurazioni dei costumi popolari, talvolta prese come modello d’ispirazione dai gruppi folcloristici, che si ritrovano su stampe e riproduzioni, più o meno storiche, presenti nelle collezioni dell’ICPI; così come è già emersa l’intenzione di dedicare parte dei futuri nuovi allestimenti esclusivamente al Gruppo Folkloristico di Castelraimondo e alla sua storia.

Nelle giornate dal 23 al 25 agosto 2024, in occasione del XXXII Festival del Folklore, i funzionari dell’ICPI, insieme al Direttore della SSBDEA di Perugia, alle specializzande e agli specializzandi, si sono recati a Castelraimondo (MC), dove per tre giorni hanno partecipato al Festival, documentandone le numerose iniziative.

Nella circostanza le due federazioni F.A.F.It. (Federazione Associazioni Folkloriche italiane) e U.F.I. (Unione Folclorica italiana) hanno costituito, per la prima volta, un collegio scientifico unificato per confrontarsi e per porre le basi per le attività che dovranno portare avanti con un percorso comune: Stefania Baldinotti (ICPI), Luca Barbini (presidente F.A.F.It.), Pino Biondo (musicologo e ricercatore), Laura Bonato (Università di Torino), Alessandra Broccolini (SIMBDEA), Sabina Gala (SSBDEA), Cinzia Marchesini (ICPI e SSBDEA), Renzo Marinelli (consigliere regionale Marche), Beniamino Meloni (presidente U.F.I.), Fabio Mugnaini (Università degli Studi di Siena), Alberto Nocentini (Università degli Studi di Firenze), Giancarlo  Paolombini (Università degli Studi di Perugia), Daniele Parbuono (direttore SSBDEA Università degli Studi di Perugia), Claudio Rizzoni (ICPI), Peter Suhadolc (U.F.I.), Elisabetta Torregiani (Assessore alla Cultura Comune di Castelraimondo).

Foto di gruppo. Lanciano Forum, Castelraimondo (MC). Agosto 2024. Foto Ciriaca Coretti

Al Festival hanno partecipato, insieme al Gruppo Folkloristico di Castelraimondo (MC), i gruppi Bram di Cavour (TO), Amixi di Boggiasco di Bogliasco (GE), Associazione Folkloristica Culturale San Gemiliano di Sestu (CA), Trinacria Bedda di Monreale (PA), Folk Dance Ensemble Lazar Hrebeljanovic di Belgrado (Serbia) che, durante la serata del 23 agosto, si sono esibiti in danze e musiche tradizionali.

Esibizioni festival internazionale di Castelraimondo (MC). 23 agosto 2024. Foto Ciriaca Coretti

Nella giornata del 24 agosto, invece, si è tenuto presso HABITUS, il laboratorio di educazione al patrimonio orale con la collaborazione di Barbara Bucci e di Marco Baccarelli, del gruppo di ricerca e riproposta Sonidumbra, dal titolo “All’interno della tradizione musicale orale: la salvaguardia dei patrimoni immateriali”. Dopo una breve introduzione di Cinzia Marchesini e di Daniele Parbuono i partecipanti hanno lavorato su musiche, testi e strumenti. Al laboratorio hanno partecipato i componenti dei gruppi ospiti del Festival e gli specializzandi Ciriaca Coretti, Ludovico Desideri e Teresa Lazetera.

Durante la serata si è tenuto l’evento di diffusione delle ricerche etnomusicali dal titolo “Canto e ricanto. Storie, stornelli, musiche della tradizione musicale orale” a cui si sono uniti gli altri componenti dell’Associazione I Musicanti del Piccolo Borgo, Alessandro Bruni e Silvio Trotta.

Laboratorio “All’interno della musica orale: la salvaguardia di patrimoni immateriali”. Habi- tus. Museo Nazionale del Costume Folcloristico di Castelraimondo (MC). 24 agosto 2024. Foto Ciriaca Coretti

Concerto Sonidumbra

Festival internazionale di Castelraimondo (MC) agosto 2024 Concerto Sonidumbra “Canto e ricanto. Storie, stornelli, musiche della tradizione orale” Castelraimondo (MC). 24 agosto 2024. Foto Ciriaca Coretti

In definitiva, tra gli aspetti più significativi emersi ad oggi dalle rilevazioni etnografiche effettuate, possiamo indicarne alcuni che riguardano i rilevamenti eseguiti durante i festival.